Cantami Musa

La silloge “Cantami Musa” si compone di due sezioni: la prima, in dialetto, comprende poesie dedicate a familiari, amici, parenti, nonché sfoghi su situazioni inerenti il territorio. Il titolo, a mio parere, è bene appropriato, in quanto l’autrice invoca frequentemente le sue Muse, per le quali nutre particolare affezione e fede, perché la sostengano nei suoi sogni poetici. Le liriche in dialetto, con traduzione a fronte, sono state composte tutte nel corso dell’anno 2018, periodo in cui Paola ha sentito prepotente l’ispirazione ad esprimere le proprie emozioni. Nella seconda sezione, in lingua, indicata col sottotitolo “versi sparsi”, si respira una atmosfera diversa: le Muse di Paola sono sempre presenti e la sostengono nella espressione dei sentimenti e delle emozioni vissute in un periodo particolarmente doloroso per lei. Di particolare delicatezza i tre sonetti dedicati alla sorella Giovanna venuta a mancare nel mese di giugno del corrente anno. A conclusione della silloge troviamo alcuni versi ispirati dalla angoscia derivante dal particolare momento che il mondo sta vivendo a causa della dilagante pandemia.